Val dei Forni
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Val dei Forni
Una delle più belle zone del PN dell Stelvio è senza dubbio la val dei Forni e le sue laterali, circondate da imponenti cime che sfiorano i 4000 metri.
Nel territorio del Parco la diversità degli ambienti geologici è importante e questo giustifica una notevole varietà floricola, in questa zona ci sono prevalentemente rocce metamorfiche.
Qui siamo già a metà valle, quando la vista comincia aprirsi verso l'imponente sistema glaciale dei Forni e il Pizzo di Tresero, la più occidentale dell tredici cime che contornano questo ghiacciaio.
Nel territorio del Parco la diversità degli ambienti geologici è importante e questo giustifica una notevole varietà floricola, in questa zona ci sono prevalentemente rocce metamorfiche.
Qui siamo già a metà valle, quando la vista comincia aprirsi verso l'imponente sistema glaciale dei Forni e il Pizzo di Tresero, la più occidentale dell tredici cime che contornano questo ghiacciaio.
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La val Cedec è ampia grazie alla sua origine glaciale ed è contornata da due cime importantissime, qui svetta la parete meridionale del Gran Zebrù che supera i 3800 metri di quota, i colori delle rocce, cambiano, appaiono altre rocce rossastre, più a nord, coperto, si trova l'Ortles, massima cima del gruppo, qui le rocce cambiano, trovandosi ora le rocce metamoriche, ora cacalri dolomitici con i loro colore più chiaro.
A Passo Stelvio si trovano entrambe le morfologie, una per ogni versante del passo.
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Durante quella settimana a spasso per tutta l'area di Bormio ho visto in realtà pochi funghi, anche in ambiente boschivo, se ricordo bene era stato abbastanza secco. Inoltre eravamo intorno al 20-25 Luglio, probabilmente presto per i funghi.enrico ha scritto:Anche i tuoi paesaggi sono bellissimi.
Devo dire che in generale tutti voi fate delle ottime foto.
Però non si capisce, osservandole, perchè non si fossero funghi.
L'ambiente mi pare più che propizio, ma forse il 3 agosto era un po' troppo presto!
enrico
Senza contare che il periodo a cavallo tra la metà di Luglio e Agosto è ottimo per le fioriture in quota, la mia attenzione era quindi particolarmente attratta dalla flora, ma avendo osservato da vicino diverse aree di microselva in cerca di piante, in particolare delle androsace, non ho notato alcun fungo.
Cinzia
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Re: Val dei Forni
Ciao a Cinzia e agli altri amici,
rivedendo a ritroso questo post, aggiungo alcune foto "storiche" luglio 1982, che ho scannerizzato dalle foto fatte a quel tempo, escursione al Cevedale con "salvezza" da una bufera di neve estiva al rifugio Mantova.
Certo quell'anno i ghiacciai si erano momentaneamente molto ritirati e ogni tanto i serracchi restituivano i corpi dei soldati della grande guerra, ma ora penso che la situazione sia ancora peggiore, purtoppo.
Mi ricordo che nel lago Careser (2600 m. slm) si riversava una lingua di ghiacciao, nel 2000 era scomparsa.
un saluto a tutti,
Ennio.
rivedendo a ritroso questo post, aggiungo alcune foto "storiche" luglio 1982, che ho scannerizzato dalle foto fatte a quel tempo, escursione al Cevedale con "salvezza" da una bufera di neve estiva al rifugio Mantova.
Certo quell'anno i ghiacciai si erano momentaneamente molto ritirati e ogni tanto i serracchi restituivano i corpi dei soldati della grande guerra, ma ora penso che la situazione sia ancora peggiore, purtoppo.
Mi ricordo che nel lago Careser (2600 m. slm) si riversava una lingua di ghiacciao, nel 2000 era scomparsa.
un saluto a tutti,
Ennio.
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Re: Val dei Forni
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