Partita grande
Inviato: sab 20 set 2008, 11:39
Inizio a descrivere una località che visistiamo molto spesso e che in sè riassume alcuni degli habitat più tipici del Salento.
Il sito si chiama Partita Grande è nel comune di Lizzanello in provincia di Lecce
A circa 64 m s.l. del mare da cui dista circa 20 km.
Si tratta di un appezzamento privato di circa 4 ettari in cui sono distinguibili 4 diverse zone.
Zona a oliveto (1): si tratta di alberi secolari spesso riformati a seguito di incendi, non irriguo sottoposto a sfalcio dell’erba due volte l’anno, nessuno trattamento chimico, circa 7 anni fa concimato con letame bovino ; ai bordi Quercia spinosa, Rovo, Leccio rappresentano un tipico sepale che potrebeb configurarsi come una sottozona. Terreno in alcune zone con banchi di roccia affiorante.
Zona lecceta (2) : giovane lecceta di circa 40 anni formata da Quercus ilex in prevalenza con ai bordi qualche pianta di Quercus macrolepis (quercia vallonea) e di Pinus halepensis e Olea sativa. Gli alberi sono a forma di alti cespugli a seguito degli incendi che si sono succeduti nel corso degli anni. Attualmente il sottobosco è piuttosto scarso e solo nelle zone di bordo vi sono dei cisti.
Zona rocciosa (3): al limite tra l’oliveto e la lecceta vi è una zona molto rocciosa caratterizzata da rocce affioranti e da grandi cumuli di pietre qui sono stati piantati circa 40 anni fa esemplari di Pinus halepensis e di Eucaliptus camaldulensis e ginestra e cipresso, vi sono molti cisti slavifolius e cretacus e timo.
Zona di macchia (4) : alle spalle della lecceta si estende una piccola superficie che per la sua posizione declive e per la rocciosità e pietrosità è stata lasciata a macchia. Frammisto ai cisti e ai rovi si ritrovano rari esemplari di Pinus halepensis oltre a querce spinose.
Il sito si chiama Partita Grande è nel comune di Lizzanello in provincia di Lecce
A circa 64 m s.l. del mare da cui dista circa 20 km.
Si tratta di un appezzamento privato di circa 4 ettari in cui sono distinguibili 4 diverse zone.
Zona a oliveto (1): si tratta di alberi secolari spesso riformati a seguito di incendi, non irriguo sottoposto a sfalcio dell’erba due volte l’anno, nessuno trattamento chimico, circa 7 anni fa concimato con letame bovino ; ai bordi Quercia spinosa, Rovo, Leccio rappresentano un tipico sepale che potrebeb configurarsi come una sottozona. Terreno in alcune zone con banchi di roccia affiorante.
Zona lecceta (2) : giovane lecceta di circa 40 anni formata da Quercus ilex in prevalenza con ai bordi qualche pianta di Quercus macrolepis (quercia vallonea) e di Pinus halepensis e Olea sativa. Gli alberi sono a forma di alti cespugli a seguito degli incendi che si sono succeduti nel corso degli anni. Attualmente il sottobosco è piuttosto scarso e solo nelle zone di bordo vi sono dei cisti.
Zona rocciosa (3): al limite tra l’oliveto e la lecceta vi è una zona molto rocciosa caratterizzata da rocce affioranti e da grandi cumuli di pietre qui sono stati piantati circa 40 anni fa esemplari di Pinus halepensis e di Eucaliptus camaldulensis e ginestra e cipresso, vi sono molti cisti slavifolius e cretacus e timo.
Zona di macchia (4) : alle spalle della lecceta si estende una piccola superficie che per la sua posizione declive e per la rocciosità e pietrosità è stata lasciata a macchia. Frammisto ai cisti e ai rovi si ritrovano rari esemplari di Pinus halepensis oltre a querce spinose.