Helvella cfr. acetabulum
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Helvella cfr. acetabulum
Numerosissimi esemplari trovati casualmente all'interno di un giardino
Nelle vicinanze cipressi, un leccio e alcunui eucaliptus
Penso che possa trattarsi di.. un' Helvella acetabulum sl
Ecco alcune foto
Nelle vicinanze cipressi, un leccio e alcunui eucaliptus
Penso che possa trattarsi di.. un' Helvella acetabulum sl
Ecco alcune foto
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Re: Helvella cfr. acetabulum
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Re: Helvella cfr. acetabulum
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Re: Helvella cfr. acetabulum
una "fotaccia" a mano libera degli esemplari raccolti
poi sono andato via quando mi son reso conto che ne stavo calpestando decine nascosti nell'erba
poi sono andato via quando mi son reso conto che ne stavo calpestando decine nascosti nell'erba
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Helvella molto strana con quelle granulazioni,. dalle belle foto si vedono bene le grosse granulazioni della superficie esterna.
Per quel che ne sò dovrebbe essere leggermente furfuracea, a meno che tu non l'abbia ingrandita
enormemente.
Spero di non aver sparato, e se si, spero a salve.
Ciao......................Evelina
Per quel che ne sò dovrebbe essere leggermente furfuracea, a meno che tu non l'abbia ingrandita
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Re: Helvella cfr. acetabulum
L'aspetto granuloso della superficie esterna è dovuto a sottili fasci di ife che si proiettano oltre la superficie stessa e sono riuniti a gruppi al loro apice, formando delle "piramidi", allo stesso modo delle ornamentazioni di molti Lycoperdon. Le dimensioni delle "piramidi" sono piuttosto variabili da specie a specie, da raccolta a raccolta, ma anche con l'età del singolo ascoma. Il primordio è quasi liscio, poi l'espansione dell'ascoma aumenta le dimensioni della "base" della piramide che così diventa più evidente. Con l'età poi le ife prominenti, che sono come catenelle di "cellule" relativamente corte, possono rompersi più o meno facilmente, e inoltre tendono a ricadere sulla superficie dell'ascoma risultando poi meno alte. Da questo deriva che esiste un momento nello sviluppo dell'ascoma in cui queste ornamentazioni sono al massimo, e probabilmente Artù si è imbattuto proprio in questo momento. Inoltre bisogna notare che gli esemplari fotografati sono molto piccoli rispetto alle "normali" Helvella acetabulum, quindi come hai già osservato, Evelina, le foto sono piuttosto ingrandite e i "peli" risaltano molto.
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Negli anni passati Artù mi ha già inviato raccolte paragonabili a questa. L'aspetto è un po' diverso da una "normale" H. acetabulum. Ho revisionato il materiale ancora qualche tempo fa, e ho concluso che la specie descritta che più si avvicina, morfologicamente, è Helvella dryadophila Harmaja . Questo taxon però è stato descritto da raccolte artiche; l'abbiamo trovato anche noi sulle Alpi, oltre il limite dei boschi, fra Dryas octopetala. Diversi autori non sono propensi a mantenerla separata da Helvella arcto-alpina Harmaja, altra specie "sosia" di H. acetabulum tipica degli ambienti artico-alpini, generalmente luoghi asciutti con microselva su calcare.
Praticamente i caratteri distintivi di H. dryadophila nelle raccolte salentine ci sarebbero tutti, ma non è logico pensare secondo me che la stessa specie cresca a 2000 e più mslm fra Dryas e in Salento sotto lecci e sughere, senza presentarsi mai negli ambienti intermedi.
Allora dobbiamo scegliere:
1) o H. dryadophila non è una specie distinta e nemmeno le raccolte di Artù lo sono,
2) o in qualche modo dovremmo mantenerle distinte entrambe.
Ricordo che avevo anche considerato Acetabula barlae, una specie di H. acetabulum con toni grigio-olivastri rappresentata dal Boudier sulle sue Icones, che però non mi convinceva per qualche motivo (non mi ricordo quale, devo vedere). Se questa dovesse essere però non potremmo ricombinarla in Helvella barlae perché il binomio è già occupato e dovremmo trovarle un nuovo nome.
Chiedo quindi ad Artù di fare raccolte abbondanti data la quantità di esemplari presenti sul terreno, e anche lasciarne una parte per raccoglierli quando saranno vecchi.
La cosa merita ulteriori approfondimenti.
Praticamente i caratteri distintivi di H. dryadophila nelle raccolte salentine ci sarebbero tutti, ma non è logico pensare secondo me che la stessa specie cresca a 2000 e più mslm fra Dryas e in Salento sotto lecci e sughere, senza presentarsi mai negli ambienti intermedi.
Allora dobbiamo scegliere:
1) o H. dryadophila non è una specie distinta e nemmeno le raccolte di Artù lo sono,
2) o in qualche modo dovremmo mantenerle distinte entrambe.
Ricordo che avevo anche considerato Acetabula barlae, una specie di H. acetabulum con toni grigio-olivastri rappresentata dal Boudier sulle sue Icones, che però non mi convinceva per qualche motivo (non mi ricordo quale, devo vedere). Se questa dovesse essere però non potremmo ricombinarla in Helvella barlae perché il binomio è già occupato e dovremmo trovarle un nuovo nome.
Chiedo quindi ad Artù di fare raccolte abbondanti data la quantità di esemplari presenti sul terreno, e anche lasciarne una parte per raccoglierli quando saranno vecchi.
La cosa merita ulteriori approfondimenti.
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Come premessa,posso affermare che di queste Helvelle probabilmente non ci capisco un Pisum,anche perchè da noi non sono molto osservabili. In queta discussione però, voglio ancorarmi su quello che ha logicamente affermato mfilippa su H. dryadophila. Faccio notare che Dryas octopetala,da noi scende anche sotto i 100 m.s.l. sia per fluitazione su terreni magredili ,sia come resti glaciali ma sempre legati a terreni di tipo calcareo. Così in pillole,l'habitat della Dryas scende in basso. Benchè non sia molto ferrato sulle conoscenze delle verie strutture dei terreni italiane, credo concordiate che calcari evedenti e così vasti come molta parte dei gruppi alpini ed in Puglia dove Dryas ed eventuamente sue simili come attitudini (certamente non vicarianti)non sono riscontrabili,potrebbe non esserci nesso. Comunque anche se c'è una notevole disgiunzione tra le Alpi ed il Salento per flora e temperatura, non lo è per tipo di terreno ,ed aspetti pedologici così importanti e vasti non ce ne sono tra le due regioni .Per come la penso, la mia logica mi porta a provare a considerare anche dryadophila o sua vicariante perchè queste helvelle stanno mangiando sullo stesso piatto, magari un po più riscaldato. Teoricamente ci potrebbe stare,secondo il mio modesto parere,ma e perciò bisognerebbe avere la possibilità di riscontri concreti e la possibilità di comparazioni che sò che non sono facili da realizzare. Mandi
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Primo, richiudo un filo lasciato aperto relativo a Acetabula barlae, che Boudier definisce grande, molto scura, ad imenio addirittura nero. Quindi non calza con le "nostre".
Secondo, devo dire, molto molto interessante il discorso di Sergio54. Avevo già sentito da altri amici friulani che da quelle parti il Dryas scende molto in basso. Sarebbe bello tenere sotto controllo quelle zone! Questa specie si direbbe primaverile, non saprei dire però quale microclima ci sia nelle località a Dryas a 100 mslm, riterrei relativamente freddo, comunque non troppo. Penso che bisognerebbe farci qualche escursione da febbraio a maggio, e se c'è qualcosa, Sergio.... Mandi, grazie!
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Se mi sarà possibile, ci proverò o mi mettero in contatto con i miei amici dei gruppi di Sacile e maniago che sono più in zona e vedremo se sarà possibile fare qualche ricerca.Non si sa mai se c'è qualche possibilità di comparazione. Un mandi a tutti
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Intanto inserisco le spore da sporata
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- Helvella_cfr_acetabulum_NG_0564-(10)-Modifica.pixi.jpg (47.79 KiB) Visto 4570 volte
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Mario, dici che la barlae dovrebbe essere più grande e più scura, ma come ben sai, le dimensioni sono un carattere asai poco affidabile (almeno se valutate su di un'unica raccolta) ed il colore (vedi "Helvella_cfr_acetabulum_FNG_0406-(1)-Modifica") mi sembra scuro assai ... non a sufficienza ?
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Re: Helvella cfr. acetabulum
Be' sai mykol, se l'unica differenza data dall'autore per la sua specie è il colore (imenio nero) e il colore nero non c'è, allora è un po' dura dire che si tratta proprio di quella. Vedi testo della tavola di Boudier sulle Icones.
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Re: Helvella cfr. acetabulum
E' un pò il discorso delle solitaria in zona alpina...